Francesco Filosa nacque a
Castellammare di Stabia il 20 ottobre del 1910 in un'antica famiglia di pittori
e decoratori. Dopo le primissime esperienze, maturate insieme al padre, si
aprì alle forme artistiche del Novecento.Le sue prime partecipazioni
alle collettive sindacali risalgono alla metà degli anni Trenta dove,
oltre ai già affermati Viti, Volpe, Pratella, Crisconio e Irollo, ebbe
modo di conoscere e frequentare giovani artisti del calibro di Galante, Casciaro,
Striccoli, Brancaccio, Ciardo, Buono e Bresciani.
Pur continuando la sua attività di decoratore nelle varie chiese di
Castellammare e della penisola sorrentina, Francesco Filosa affinò
le sue doti pittoriche grazie ai suggerimenti di Carlo Striccoli e Francesco
Galante.
Alla fine dell'ultima guerra mondiale, la sua vita artistica ebbe una svolta
decisiva infatti abbandonò l'attività paterna e si dedicò
completamente alla pittura.
Dal 1950 è stato costantemente presente in tutte le manifestazioni
della "Promotrice Salvator Rosa" e iniziò a partecipare a
rassegne e mostre collettive. Notato dalla critica e dagli estimatori d'arte,
nel 1966 fu prima invitato alla Quadriennale di Roma e poi a quella europea
di Londra, dove gli fu conferito il Sigillo d'argento. Tra le partecipazioni
più significative si segnalano la Rassegna di artisti napoletani e
romani al Palazzo delle Esposizioni (1968), la Mostra d'Arte nel Mezzogiorno,
l'undicesima Esposizione d'artisti meridionali al Palazzo Fazzari di Catanzaro,
la prima Rassegna di pittura "Napoli '68" alla Galleria San Petronio
di Bologna e, infine, la sua personale presso la Beato Angelico di Roma. Dal
1970 ha preso parte alla Rassegna "Arte europea" di Roma, dove nel
1971 gli fu assegnato il Sigillo mondiale, all'Esposizione "Artisti del
Mezzogiorno" di Messina, alla Mostra di Pittura napoletana a Palazzo
Antinori di Firenze, alle Celebrazioni michelangiolesche di Castellammare
di Stabia, al Premio nazionale di Pittura di Castellammare, alla Mostra di
gruppo "Napoli presente" a Diano Marino in provincia d'Imperia,
al Premio Sant'Agata dei Golfi, alla rassegna itinerante "Esempi d'arte
contemporanea" di Messina, Mazzaro del Vallo, Taormina, Acireale e Palermo,
alla Rassegna d'arte degli "Incontri internazionali del Cinema"
di Sorrento, alla decima Rassegna nazionale di pittura presso il salone internazionale
dell'auto di Napoli, alla galleria Manzoni di Milano nel 1975, alla Biennale
europea di Montecarlo, al Premio "Villa Lumiere" presso il Palazzo
dell'Unesco di Parigi nel 1977. Nel 1979 è stata allestita una Mostra
antologica al centro d'Arte "Lo Zahir" di Napoli. Nel 1983 gli venne
conferita la medaglia d'oro in qualità di vincitore del Premio europeo
della Cultura di San Marino. La sua prima mostra, allestita a Castellammare
di Stabia, risale al 1934. Nel corso della sua lunga e laboriosa attività
ottenne sempre vasti consensi di critica e di pubblico. La sua pittura fu
sempre motivo d'analisi da parte della critica militante e di studiosi d'arte,
ottenendo profili e articoli su riviste specializzate e quotidiani. Di lui
hanno scritto, tra gli altri, Barbieri, Schettini, Girace, Ortolani, Ricci,
Barone, Attardi, Mormino, Di Bartolomeo, Pagano, Lenzi, Fucito, Ziino, Sorrentino,
Calabrese e Agrillo. Le sue opere si trovano in numerose collezioni pubbliche
e private sia in Italia che all'estero, in particolar modo negli Stati Uniti
d'America, Australia, Inghilterra, Francia e Germania dove, durante la sua
prigionia nel corso dell'ultima guerra mondiale, ebbe modo di farsi apprezzare
come decoratore e pittore.
Nel 1989 stava preparando una retrospettiva da esporre in Cina, a Pechino,
ma l'aggravarsi delle condizioni di salute gli impedirono di portare a termine
il progetto.